Dalla parte di Swann (4)

Un libro dal valore assoluto: oltre alla potenza descrittiva di Proust, che riesce oltre ogni attesa a penetrare negli incavi più nascosti delle logiche del pensiero, la complessità emotiva in cui si trova catapultato il lettore, pur non potendo non riconoscere se stesso, le proprie paturnie, i propri personali percorsi di vita, persino alcune proprie perversioni ossessive, nel filo narrativo delle vicende, implode lentamente attraendo la mente verso baratri di finezza esplicativa senza pari. Per cui si sviluppano assieme, ed in modo talmente simbiotico da lasciar credere che ciò sia giusto, ancor prima che naturale, la laboriosità quasi faticosa dell’analisi del pensiero, e la semplicità “pratica” del risultato delle osservazioni (compiute attraverso la lingua della voce narrante) sul perché i personaggi agiscano in un certo modo. Ognuno di noi troverà qualcosa di sé nel dolore infantile del piccolo Marcel, agognante solo un altro bacio della madre, o nei ragionamenti intricati e compulsivi di Swann, che ama morbosamente una donna tanto lontana dal suo ideale… Una lettura essenziale, non facile certo, ma talmente feconda di ispirazione e verità da essere senza dubbio un incredibile strumento di crescita.