Nel 1954 Guitton pubblica il seguito del suo "Portrait de Monsieur Pouget", apparso in Francia durante e malgrado l'occupazione nazista, ritratto di un anziano sacerdote cieco, filosofo e teologo, fonte inesauribile di saggezza. A tanti anni dalla sua morte, Guitton ne fa udire ancora la voce, immagina di interrogarlo sui dilemmi fondamentali della coscienza dell'uomo: il male, la fine del mondo, la morte della nostra specie, la pluralità dei mondi, il messaggio di Cristo. Il risulato è un volume in cui la discussione filosofica si fonde col ricordo struggente e il dibattito teologico trascolora nell'aneddoto.
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