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Europa-Storia Delitti politici
Editore: Utet
Anno: 2006
Lingua: Italiano
Rilegatura: Rilegato
Pagine: 393 Pagine
Isbn 13: 9788802074160
"Libertà!, quanti crimini vengono commessi in tuo nome". Da Riccardo Il assassinato furtivamente in un torrione nel 1400, a Enrico IV, la lista di re e principi vittime di complotti e attentati è molto lunga. Il pugnale condanna il sovrano che non si dimostra all'altezza del suo incarico, e tutti i potenti temono il veleno, arma invisibile e molto più pericolosa della spada. Per giustificare il proprio gesto i tirannicidi invocano l'esempio di Bruto, mentre i teologi, in alcune circostanze, non esitano a legittimare l'uccisione del tiranno. Ed è con la benedizione del Papa che Machiavelli, testimone delle congiure ordite dai Borgia, diventa il teorico dell'assassinio politico. Il fanatismo delle guerre di religione non fa che incoraggiare i tirannicidi. I terribili supplizi previsti per i regicidi non scoraggiano gli attentatori, convinti di assecondare la volontà divina. Gli attentati non proliferano soltanto in Francia ma si diffondono in tutti i paesi europei. La morte di Enrico IV ha suscitato un tale trauma nell'immaginario collettivo da indurre il papa a una ferma condanna della dottrina tirannicida. Il secolo dei Lumi si cullerà nell'illusione di aver cancellato questo residuo dell'età barbarica e l'attentato di Damiens scandalizzerà tutta l'Europa delle buone maniere. L'esplosione dell'ordigno infernale in rue Saint-Nicaise, ai danni di Napoleone, sarà il primo attentato spettacolare, sinistra prefigurazione di un'altra forma di violenza, quella dei moderni attentati terroristici.
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