La danza degli aztechi (1)

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Via, svelti, di corsa, muoversi! Bisogna trovare il sacerdote. Un sacerdote molto particolare. Vecchio di migliaia di anni, brutto, malformato, in bilico su una gamba. Ma d'oro massiccio, e con gli occhi smeraldo, e un valore di un milione di dollari.
Via, svelti, di corsa, muoversi! Da qualche parte della città, in qualche galleria della metropolitana, o svoltato il primo angolo, o in cima a una scala antincendio, o dietro un magazzino, da qualche parte di New York, scintilla e ammicca il Sacerdote Azteco Danzante da un milione di dollari.
Via, svelti, di corsa, muoversi, nella gara contro il cronometro e contro i finanzieri di Wall Street, i farabutti del New Jersey, gli aristocratici di Manhattan, i professori universitari, gli esperti in relazioni pubbliche, le donne liberate e le mogli schiave, bianchi e neri di tutti i tipi. Sfrecciando e vorticando e piroettando e ansando da Harlem al Greenwich Village, da Long Island al Connecticut, su e giù per la città con nevrotica energia, in una folle sinfonia metropolitana fatta di risate roche e di improvvise consapevolezze, al ritmo della New York di oggi. Tutti a New York cercando qualcosa. E, di tanto in tanto, qualcuno la trova.