La macchina del tempo (31)

Uno dei romanzi che ha costruito le basi del genere fantascientifico scritto alla fine del 1800. Il protagonista, di cui non sapremo il nome, è un inventore che ha prodotto la prima macchina del tempo e dopo vari esperimenti condotti riesce effettivamente a viaggiare nel futuro. Si trova così nell'anno 802.701 dove scopre che l'umanità non si è evoluta secondo le sue aspettative, bensì è ora divisa in Eloi, rappresentanti della nuova borghesia che vivono in un costante benessere, sono più bassi, più fragili perchè le malattie non esistono più e non hanno bisogno di fortificarsi e di conseguenza sono anche meno intelligenti e Morlocchi, abitanti del sottosuolo, rappresentanti della nuova classe operaia dall'aspetto mostruoso che temono la luce. La sua macchina del tempo viene rubata proprio da questi ultimi e lui è costretto a vivere per alcuni giorni a contatto con questa nuova civiltà e scopre una verità disgustosa sul nuovo “funzionamento” della civiltà terrestre. Dopo questo viaggio andrà in un futuro ancora più remoto e così via fino a scoprire quale sarà la fine del genere umano e del Pianeta Terra.

Il romanzo vuole essere sicuramente una critica alla società di quel tempo e allo sviluppo in campo industriale, agricolo, medico e tecnologico che stava avvenendo ma tutto ciò può essere trasposto benissimo anche alla società odierna. 

La lettura è stata scorrevole e interessante, nonostante il genere fantascientifico non sia tra i miei preferiti. Un classico da dover conoscere. SCAMBIATO.