La ragazza sull'altalena (2)

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Un gentiluomo della campagna inglese dall'esistenza rispettabile ma mediocremente grigia, i cui unici interessi ruotano attorno al lavoro nel commercio di ceramiche e porcellane ereditato dal padre, si reca a Copenhagen per lavoro. Lì conosce Karin, una donna splendida e tanto più attraente per quell'alone sfingeo -di mistero e impenetrabile consapevolezza - che pare avvolgerla. Alan Desland - questo il nome del ceramista - se ne innamora perdutamente e la sposa su due piedi, portandosi di fatto in casa una sconosciuta; la quotidianità dei due ci viene raccontata fino a farceli diventare familiari mentre lenta ma decisa, cresce la serie di avvenimenti fuori dal comune che perturba le loro vite, fino ad una conclusione febbricitante - quasi isterica -. Questo romanzo potrebbe essere catalogato come l'archetipo del romanzo horror, con le sue costruzioni mai banali, con i suoi continui riferimenti all'acqua e ai suoi molteplici significati, con non pochi ammiccamenti al paganesimo e un pizzico di soprannaturale che non guasta.