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In passato, in Occidente, ogni generazione scopriva una Cina diversa: quella dei codini, dei fumatori d'oppio, dei mangiatori di cani, dei calligrafi raffinati, delle "taxi-girl" all'incanto, dei vecchi generali un po' codardi e un po' traditori. La nostra generazione ha il pericoloso privilegio di scoprire la Cina della bomba atomica. È un paese ancora dominato da tradizioni e credenze rimaste immutate da secoli e, al tempo stesso, impegnato nella costituzione di un "ordine nuovo" per la realizzazione esasperata dell'uomo comunista. Fernand Gigon, giornalista svizzero specializzato nei problemi dell'Estremo Oriente, ha riunito in questo "reportage" le immagini e le impressioni raccolte in numerosi viaggi compiuti negli ultimi dieci anni. Rifiutando i soliti luoghi comuni, Gigon si è sforzato di penetrare lo spirito e le contraddizioni del popolo cinese che, assurto al rango di grande potenza per il subitaneo trapasso dalla civiltà del bambú a quella dell'atomo, si trova peraltro a fronteggiare ancora quei millenari squilibri di fondo ereditati dai sovrani del Celeste Impero.