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Prenditi cura di lei (2)

Kyung-Sook Shin

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Generi cinematografici, televisivi e radiofonici: drammatico Letteratura: storia e critica Chiese Ortodosse e d’Oriente

Editore: BEAT

Anno: 2017

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 304 Pagine

Isbn 13: 9788865594612

Un pomeriggio qualsiasi in una stazione della metropolitana di un paese orientale una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L'uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park So-nyo, 69 anni, minuta, capelli argentati con permanente, scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. È arrivata nella grande città dal suo piccolo paese di campagna per il solito pellegrinaggio alle case dei figli. Ora, però, la sua scomparsa è per i figli non soltanto fonte di angoscia e di grave preoccupazione, ma anche di rimorsi e di sensi di colpa.

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Recensioni

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Stefi

"Solo dopo che mamma è scomparsa ti sei resa conto che le sue storie si erano accumulate dentro di te in strati senza fine. La vita quotidiana di mamma si ripeteva in un ciclo ininterrotto. Le parole che diceva ogni giorno - a cui non badavi molto, e che a volte liquidavi, considerandole inutili - si erano risvegliate nel tuo cuore, suscitando onde di marea".

 

Park So-nyo, una donna anziana, madre di cinque figli, moglie e grande lavoratrice scompare in una delle tante stazioni della tentacolare Seoul. In questo romanzo ci vengono narrate, divise in capitoli, le reazioni sconvolte e impotenti di alcuni componenti della sua famiglia alla sua improvvisa sparizione. Park So-nyo è una donna molto forte, tenace, assillante e a volte invadente. In lei ho ritrovato tante caratteristiche comuni alle donne della mia famiglia, questo mi ha provocato un'asfissia notevole che mi ha portato a storcere il naso quando la scrittura mi sembrava troppo tendente ad una retorica leggermente banale e patetica sulla figura di una madre. A mio avviso se si tratta un argomento così complesso come la figura di un genitore e il rapporto di quest'ultimo con i suoi figli, la scrittura ha bisogno di essere molto acuta, profonda e sincera per poter risultare autentica e di un certo livello. Inoltre non è la prima volta che, affrontando la lettura di un autore coreano, mi capita di trovare un narratore che racconta la storia rivolgendosi con il tu al personaggio di cui sta parlando in quel momento. Lo trovo parecchio disturbante e mi distrae parecchio, rendendomi poco fluida la lettura. Forse sto invecchiando e sto diventando molto abitudinaria. Ad ogni modo la seconda parte del libro mi è sembrata più commovente e lirica, salvando l'intera esperienza di lettura di questo libro.

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