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Le accensioni naturali del "Canto novo", le inquietudini decadenti dell'"Intermezzo", l'arcaismo preraffaelita dell'"Isaotta Guttadàuro", il neoclassicismo goethiano delle "Elegie romane", l'intimismo precrepuscolare del "Poema paradisiaco": nessuno, come D'Annunzio, ha segnato con tanta precocità e chiarezza le tappe esemplari della poesia fin-de-siècle. Dei suoi "Versi d'amore e di gloria" si offre qui la parte più cara ai moderni: quella che, anziché impettirsi nei clamori della "gloria", schiude l'ampio ventaglio dell'"amore", fra abbandoni sensuali, raffinate fantasie e aspirazioni spirituali. Privilegiando il poeta lirico al vate eroico, offriamo le raccolte esemplari secondo l'edizione originale e nella loro integrità. L'annotazione sistema e arricchisce il quadro delle fonti classiche e moderne, italiane e straniere. Ogni poesia è introdotta da una scheda critica, e le cinque raccolte sono precedute da una prefazione.
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Versi d'amore
Gabriele D'Annunzio
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