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Editore: Aragno
Anno: 2006
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 154 Pagine
Isbn 10: 8884192609
Isbn 13: 9788884192608
Questa eccezionale opera di Giorgio Scerbanenco, sorprendente e inattesa, inedita in volume, è stata ritrovata da Andrea Paganini nel Fondo di Don Felice Menghini, sacerdote e uomo di cultura ticinese, amico di molti rifugiati italiani in Svizzera nei primi anni Quaranta: oltre a Scerbanesco, Piero Chiara, Indro Montanelli, Giancarlo Vigorelli e Aldo Borlenghi. Il testo, di quarantasette capitoli, scritto da Scerbanenco durante l'esilio svizzero per sfuggire al regime fascista, fu pubblicato a puntate, tra il giugno del 1944 e il maggio del 1945, su un periodico di Poschiavo. Saggio antropologico-filosofico sulla condizione umana - alla maniera, per dichiarazione dello stesso Scerbanenco, delle meditazioni del settecentesco Nicolas de Chamfort - l'opera indaga su speranza, felicità, libertà, dignità, coscienza morale, intelligenza, convivenza, tolleranza e destino. Scerbanenco, con passione etica non moralistica, ha costruito con un linguaggio spigliato, icastico, discorsivo e insieme narrativo, di vivace intelligenza psicologica una meditazione di eccezionale intensità etica.
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