Tempo di lettura:
4h 54m
Editore: Edizioni E/O
Anno: 2006
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 147 Pagine
Isbn 10: 887641746X
Isbn 13: 9788876417467
1892. Nell’India coloniale britannica centinaia di indiani sono reclutati dagli inglesi con l’inganno e spinti a raggiungere l’isola Mauritius, al di là dell’oceano, nella speranza di trovare un lavoro e condizioni di vita migliori.
Storie di fuga molto diverse tra loro si intrecciano: quella dell’ingenuo giocatore di carte Badri, illuso di trovare scintillanti monete d’oro sotto le rocce; quella del giovane Vythee, alla ricerca del fratello partito anni prima; quella del contadino Chotty, sfruttato dal proprietario terriero del suo villaggio, di cui è debitore; quella della vedova di sangue reale Ganga che fugge il rogo.
Dopo settimane in mare, ammassati nella stiva di una nave, costretti a fronteggiare la fame, le malattie e la morte, approderanno nella tanto agognata isola Mauritius.
Ma al loro arrivo non troveranno né la terra verde e fertile né i facili guadagni che erano stati loro promessi, bensì un duro lavoro nelle piantagioni di canna da zucchero, agli ordini degli avidi proprietari terrieri francesi e dei loro spietati aguzzini. Questo è il drammatico esito della traversata sul “kala pani”, “l’acqua nera” dell’oceano: divenire la nuova razza di schiavi, quella che dopo l’abolizione ufficiale della schiavitù ha sostituito i neri.
Nel villaggio di Poudre d’Or, sotto le cui rocce dure e sterili certo non giace l’oro, le vite degli indiani restano intrappolate fra il blu del cielo e il verde della canna da zucchero.
Il romanzo porta alla luce un passato tragico e poco noto della storia coloniale e, rifiutando facili manicheismi, dà voce sia agli sfruttati che agli sfruttatori. Le rocce di Poudre d’Or è la sentita testimonianza di eventi storici che hanno segnato anche le origini familiari della scrittrice.
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