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Persone normali (158)

Sally Rooney

3.6/5 (106 voti) Vota

Narrativa moderna e contemporanea: generale e letteraria Tema narrativo: amore e relazioni

Editore: Einaudi

Anno: 2019

Lingua: Italiano

Rilegatura: Flessibile

Pagine: 248 Pagine

Isbn 10: 885843059X

Isbn 13: 9788858430590

Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell’Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell’amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d’altri (quella della madre di Marianne). Nell’inventario di vantaggi e svantaggi, l’inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l’una vicino all’altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili»: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé.
Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali.
In un modo o nell’altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un’innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all’autodistruttività. C’è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l’omonimia di Marianne con l’eroina del suo romanzo più celebre ne è un indizio.
Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d’amore. La conclusione è un capolavoro di tenera e dolente maturità, per un’autrice oggi ventottenne che a ogni nuovo passo sbaraglia tutte le aspettative.

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Recensioni

5
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3
2
1

An.co.03

Non mi sembra che questa storia mi abbia lasciato molto, probabilmente non l'ho letta nel periodo giusto della mia vita. Lo stile dell'autrice è comunque molto interessante e particolare.

Clari03

Non capisco come si faccia ad osannare questo libro.

Aivlis76

Bello. Mi sono piaciuti tantissimo i due protagonisti nel loro voler essere considerati persone normali... li ho visti reali. L'amore è l'argomento centrale del libro. Un amore difficile, travagliato, così speciale ma assolutamente "normale" per certi versi... il sentimento di un legame unico e indissolubile con l'altra persona non subito viene riconosciuto dai protagonisti come Amore.

“La maggior parte della gente, ha pensato Marianne, vive un’intera vita senza mai sentirsi così vicina a qualcuno” cit.

 

Anche lo stile di scrittura dell'autrice mi è piaciuto molto... diretto, sintetico con molti dialoghi. Anche se subito ho avuto qualche difficoltà con l'assoluta mancanza di punteggiatura nei dialoghi, sono dovuta entrare in sintonia con la lettura.

Augusta

Un bel libro, finito in due giorni. Consigliato a chi vuole emozionarsi.  

smarties_03

non mi è piaciuta la scritta e il finale

Giugixxx

Particolare

Francianni

Tutti noi siamo stati almeno una volta nella vita Merienne, e almeno una volta Connel. Un desiderio di normalità e conformità con il mondo che ci ossessiona. Cos’è in fondo la normalità? Ecco secondo me questo storia cerca in tutti i modi di rispondere a questa domanda. 

Linda Polverari

Connell e Marianne frequentano la stessa scuola di Carricklea, un piccolo centro dell'Irlanda rurale appena fuori Sligo. A parte questo, non hanno niente in comune. Lei appartiene a una famiglia agiata e guasta che non le fa mancare nulla tranne i fondamenti dell'amore e del rispetto. Lui è il figlio di una donna pratica e premurosa che per mantenerlo fa la domestica in casa d'altri (quella della madre di Marianne). Nell'inventario di vantaggi e svantaggi, l'inferiorità economica di Connell è bilanciata sul piano sociale. Lui è il bel centravanti della squadra di calcio della scuola e fra i compagni è molto amato, mentre Marianne, che nella pausa pranzo legge da sola Proust davanti agli armadietti, è quella strana ed evitata da tutti. Se la loro fosse una battaglia, o anche solo una sequenza di scaramucce amorose, si potrebbe dire che le frecce al loro arco si equivalgono. Ma Connell e Marianne sono «come due pianticelle che condividono lo stesso pezzo di terra, crescendo l'una vicino all'altra, contorcendosi per farsi spazio, assumendo posizioni improbabili»: nella loro crescita, si appoggiano e si scavalcano, si fanno molto male ma anche molto bene, e la sofferenza che si procurano non è che boicottaggio di sé. Certo, la ferocia informa tutti i rapporti di potere che vigono fra i personaggi, nella piccola scuola di provincia come nel prestigioso Trinity College cui entrambi i ragazzi accedono, nelle dinamiche di genere come negli equilibri famigliari. Perfino in quelle dicotomie sommarie che tanto Connell quanto Marianne subiscono, e in cui essi stessi indulgono: quelle fra persone gentili e persone crudeli, fra brave persone e persone cattive, corrotte, sbagliate, fra persone strane e persone normali. In un modo o nell'altro entrambi aspirano alla normalità, Connell per un'innata benché riprovevole pulsione di conformità, Marianne forse per sfuggire a quella cruda e pervasiva sensibilità che tanto dolore le causa e che facilmente vira all'autodistruttività. C'è Jane Austen in queste pagine, la forza del suo dialogo, la violenza sotterranea delle sue relazioni, e l'omonimia di Marianne con l'eroina del suo romanzo più celebre ne è un indizio. Per anni Marianne e Connell si ruotano intorno «come pattinatori di figura», rischiando la vita e salvandosela, chiedendosi, promettendosi, negandosi, dimostrandosi che quella che li lega è una storia d'amore.

eci

si sente il cuore dell'autrice nel libro, ma lo puoi capire davvero solo se hai avuto un amore così forte

ne ho due copie :)

Francesca Ambu

Scorrevole, interessante ma non mi ha emozionata

Tottinaa8

Purtroppo la scrittura della Rooney non mi ha appassionata, nonostante la storia abbia veramente del potenziale. Mi rendo conto però di essere una voce fuori dal coro!!

Val_g0

Lettura davvero consigliata!

Marigo97

Non il mio genere.

alessiab

- trama catchy e particolare: amore adolescenziale/giovane raccontato alla luce dell'erotismo, delle insicurezze e dei traumi dei due protagonisti - libro tutto "contenuto", senza particolare attenzione alla forma - stile non particolarmente brillante, ma di impatto ed efficace per narrare gli eventi e "piombare" nelle stanze dei protagonisti -vicinanza ai protagonisti - per età, sensibilità, paure e traumi - possibile parlare di ritratto di una generazione? forse no - in fin dei conti, chi sono le persone normali?

girasole

Libro già scambiato

Maria

Letto in una settimana. Appassionante e travolgente!

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