Tempo di lettura:
6h 48m
Editore: Iperborea
Anno: 2012
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 204 Pagine
Isbn 10: 8870910687
Isbn 13: 9788870910681
“Il giorno in cui sono nato è una data storica: mi hanno dato il benvenuto con lanci di sassi e di gas lacrimogeni”. È il 30 marzo 1949, il giorno in cui l’Islanda, fra contestazioni e polemiche, ha aderito alla NATO: ci sono scontri, da ogni parte si levano colonne di fumo, “simili a quelle che Ingolfur, il primo colono dell’isola, si vedeva intorno, mentre cercava un nome da dare al posto”. Quella stessa mattina la madre ha uno strano sogno: i futuri quattro figli le appaiono come quattro cavalli che galoppano su un prato; ma uno, di colpo, si mette a girare in tondo fino a stramazzare al suolo. Come nelle antiche saghe, sogni e segni premonitori preannunciano per Páll, fin dalla nascita, un destino diverso. E come nelle fiabe, un veggente si china sulla sua culla con una profezia: “Su questo bambino vegliano gli angeli”. Ma non è una fata-madrina che può salvarlo dalla maledizione, è Baldvin, uno dei tanti pazzi che gli saranno compagni, quello che ha trovato l’acqua della vita nel suo giardino e che sa dagli spiriti di essere re d’Inghilterra. È Páll stesso che racconta la propria storia, e la racconta dopo che un giorno d’estate ha deciso di prendere “congedo dalla casa della solitudine e da questo mondo terreno”. Ma anche da quel privilegiato punto d’osservazione che gli dà la morte, da cui può ricordare tutto e ridere, non arriva a comprendere i perché. Può raccogliere i fili sparsi delle sue esperienze, rivivere l’infanzia nel “paradiso terrestre” del cortile di casa, le scorribande con gli inseparabili compagni, le amicizie, gli incontri, gli amori, e ricostruire il tracciato di tutte quelle esistenze che si sono intersecate con la sua. Può scoprire che tutte le vie percorse non facevano che portarlo a Kleppur, l’ospedale psichiatrico dove, come in un castello dei destini incrociati, in un modo o nell’altro si rincontrano tutti i personaggi. Ma neppure agli angeli dell’universo è dato di capire dov’è quel bivio fra normalità e follia in cui alcuni continuano diritti, mentre altri si ritrovano “sempre alla casella di partenza, sempre al capolinea, con la solitudine come professione”.
Altri Drammatici
Altri Biografie
Autori che ti potrebbero interessare