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I quaderni botanici di Madame Lucie (27)

Mélissa Da Costa

3.8/5 (28 voti) Vota

Narrativa moderna e contemporanea: generale e letteraria Tema narrativo: morte, dolore, perdita

Editore: Rizzoli

Anno: 2021

Lingua: Italiano

Rilegatura: Brossura

Pagine: 300 Pagine

Isbn 13: 9788817149860

Fuori è estate, un luminoso e insopportabile luglio, ma per Amande Luzin la casa che ha preso in affitto nella campagna francese dell’Auvergne è un rifugio: finestre sbarrate, buio e silenzio. Lontana da tutto e tutti è qui che ha deciso di ritirarsi dopo la morte improvvisa del marito e della bambina che portava in grembo, intende vivere senza aprire mai le imposte, senza l’interferenza della luce. Una vita che scorre sempre uguale finché, un giorno, non trova alcuni appunti lasciati dalla vecchia proprietaria di casa, Madame Lucie: indicazioni semplici ma estremamente dettagliate per la cura del giardino. Amande ha trent’anni, è una donna di città, non ha mai indossato un paio di stivali di gomma, eppure è attratta da quelle istruzioni e prova a prendersi di nuovo cura di qualcosa, ad andare all’esterno. Dal primo seme piantato spunta un germoglio, e così nella vita di Amande, in una palude di dolore, sboccia una piccola promessa di futuro. Un romanzo sul dolore dai toni lievi e delicati, una storia di rinascita grazie alla forza della natura, un libro commovente e pieno di speranza.

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Recensioni

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AccioBooks

Libro dell'AccioBookClub di Aprile 2024 a tema “Primavera: storie in cui la natura è protagonista”

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nenya

Metterei tre stelle perchè la scrittura è piacevole ma la storia è troppo semplice ed il libro presenta diverse situazioni inverosimili che non mi hanno fatto apprezzare a pieno il libro. Non lo consiglierei ma se lo avete già è comunque una lettura scorrevole e non è brutto. Ho apprezzato tantissimo il parallelismo tra protagonista ed il passare delle stagioni. 

OgniRicciounLibro

È stato un libro iniziato con il botto, una storia toccante, delicata, sofferta. In alcuni punti forse è stata romanzata decisamente troppo, per farla più tragica, però è un romanzo che si fa amare e ti fa emozionare. Mi è piaciuto molto che le stagioni siano andate di pari passo con il dolore, gli stati d'animo e la voglia di vivere di Amande. E che grazie all'orto, alla natura e ai fiori lei sia riuscita ad accettare il dolore e farlo suo. 

Lalla94

Idee carine, svolgimento molto scarso. L'idea di base del romanzo, il ritorno alla natura come infusione di forza per riuscire a rifiorire e riprendere in mano la propria vita, è azzeccata. Da sola però non basta, tutto il contorno è frettoloso e superficiale. I personaggi che ruotano attorno alla protagonista sono tutte macchiette caricaturali, senza nessuna profondità. Poco professionale l'autrice che dimostra di non aver proprio approfondito vari temi toccati dal romanzo. Mi è rimasta come l'impressione che l'obiettivo ultimo dell'autrice fosse far scendere la lacrimuccia all'inizio, con la descrizione della tragedia, e alla fine, con un finale scontato e zuccheroso, e che invece un intreccio solido e realistico non fosse poi così importante per lei. Se dovessi descrivere il romanzo in due parole direi: melenso e approssimativo.

Una stellina in più perché nonostante i difetti è un libro scorrevole.

2,5/5

TinyNurse

Libro dell'AccioBookClub di Aprile 2024

Do 4 stelle come risultato della media di 5 stelle, che do alla prima parte del racconto, e 3, che do alla seconda parte.
La prima parte, infatti, mi ha emozionata molto e tenuta attaccata al libro. Mélissa Da Costa ha saputo perfettamente raccontare il lutto e la conseguente depressione, è stato molto facile entrare in empatia con Amande.

Nella seconda parte, invece, qualcosa è cambiato. La rinascita di Amande non mi ha convinta come speravo, l'ho trovata poco convincente. 

In più, tramite il BookClub abbiamo trovato alcune informazioni imprecise e non veritiere. Magari la prossima volta sarebbe meglio che l'autrice si informasse meglio e non tramite Google.

Comunque, è un libro che mi è piaciuto ma non so se rimarrà nel mio cuore. Perfetto per il tema “Primavera: storie in cui la natura è protagonista”!

Giada_Frank

Questo libro é pervaso da una profonda tristezza e da momenti molto toccanti. La protagonista, attraverso un modo originalissimo, cerca di affrontare il lutto che l'ha colpita. Grande protagonista é la natura, che si impone all'attenzione del lettore.

Unica pecca qualche piccola incongruenza su alcuni passaggi raccontati, che avrebbero potuto essere evitate con una maggiore documentazione (ad esempio in relazione all'agronomia).

🌙Brotchen33🔮

Letto con l'AccioBookClub!

Non è il mio genere, ma è stata una lettura piacevole!

L'inizio è stato molto pesante emotivamente, con i lutti devastanti affrontati dalla protagonista. Il resto del romanzo è incentrato invece sulla sua ripresa dalla depressione e il ritorno alla vita grazie alla natura, dalla cura dell'orto alla coltivazione dei fiori.

Claudia60

Se mi avessero detto nel 2021 di leggere questo libro probabilmente non l'avrei preso in considerazione proprio per la tematica che tratta.

Parla della morte/perdita ma anche della rinascita dopo il lutto della protagonista che perde il suo compagno di vita e quasi contemporaneamente perde sua figlia che nascerà morta. La scrittrice ha saputo trattare con molta delicatezza l'argomento quasi fosse una carezza che a stento si sente ma c'è.

Non credevo potesse piacermi tanto questo libro, ma sono sempre stata convinta che dove  c'è la natura c'è sempre un modo per poter rinascere. 🌲🌲🌲

La biblioteca di Marghe

21 giugno, Amande, trentenne, impiegata, vive a Lione ed ha una vita ordinaria ma felice: è sposata con Benjamin da cui aspetta una bambina che si chiamerà Manón, ha un lavoro che le piace, due suoceri che le vogliono un gran bene, una mamma un po’ egoista ma presente a modo suo…non le manca nulla.
Qualche mese dopo la stessa Amande varca la soglia di una casa in campagna, nella regione dell’Auvergne, una casa dove ha deciso di trasferirsi, da sola. Fuori è ancora caldo ma lei non esce per giorni, le imposte alle finestre sono sempre chiuse per non far entrare neanche il minimo spiraglio di luce, nella sua giornata solo il buio; finché un giorno nella vecchia soffitta Amande trova uno scatolone con degli oggetti appartenenti alla vecchia proprietaria della casa, Madame Lucie Hughes, tra i quali emergono una serie di calendari con bizzarre istruzioni tutte riguardanti l’orto che in precedenza faceva parte della casa e che veniva curato proprio dalla signora Lucie. Grazie a quelle indicazioni Amande riprende slancio e si getta nella faticosa arte del giardinaggio e della coltivazione. Pian piano riuscirà ad uscire dal torpore che si era costruita intorno, scoprendo di avere ancora molto da sperimentare e da costruire, moltissimo da vivere, perché spesso si dice che la felicità è nelle piccole cose e sarà proprio questo il mood che la porterà a ricominciare una nuova vita, diversa ma felice.

Melissa Da Costa ha una scrittura estremamente dolce, immediata e semplice. Questo libro è un piccolo gioiellino: la vita mette spesso in difficoltà e costringe a fare delle scelte anche estremamente difficili ma nella sue meravigliosità va sempre e comunque in avanti. Ecco, questo libro insegna proprio questo! La felicità dipende da noi e da quello a cui scegliamo di dare importanza. Un piccolo balsamo per il cuore.

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