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Narrativa: storie tradizionali, miti e fiabe Antica Grecia
Editore: GEDI
Anno: 2023
Lingua: Italiano
Rilegatura: Flessibile
Pagine: 414 Pagine
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore.E seguite invece il cammino di due giovani, amici prima e poi amanti e infine anche compagni d’arme - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, a cui la dottrina non ha limitato o spento la fantasia creatrice, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i Greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità .Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
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Recensioni
An.co.03
Ho trovato la storia bella è ben raccontata. Ogni tanto però lo stile si perde un po' troppo metafore.
Lollo98 ( spedizioni dal 07/12 )
Do una stella perché sono buona. Mi rendo conto di essere una voce fuori dal coro, ma non sono riuscita ad apprezzare minimamente questo libro. Per molto tempo l'ho visto nella classifica dei libri da leggere in assoluto. Incuriosita l'ho comprato. L'ho messo da parte. Dopo mesi ho provato a rileggerlo in quanto ritengo che una seconda possibilità vada sempre concessa ai libri, ma ahimè non mi sono ricreduta. La scrittura la trovo terribile, troppo infantile, dialoghi confusi. I grandi eroi dell'epica spariscono completamente. Ne prendono il nome e basta. Mentre nel poema omerico la relazione d'amore tra Patroclo e Achille era, oltre che commovente, mezzo di trasporto della saggezza da un individuo più grande ad uno più giovane, qui i due amanti li trovo mezzi storditi. L'autrice ha ripreso una delle opere fondanti della letteratura e l'ha storpiata solo per arricchirsi facendo leva su un tema importantissimo sensibilizzato solo in questi ultimi tempi e non prima: l'omosessualità.
Eci.la
Personalmente non mi è piaciuto. Inizialmente era carino ma dopo un po' mi ha fatto andare in blocco, sarà la scrittura o il cambiamento.
_elescarn
“Diceva ciò che pensava e restava stupito quando gli altri non facevano lo stesso. Qualcuno avrebbe potuto scambiare quel tratto per ingenuità. Ma non è una caratteristica del genio andare sempre dritto al cuore?”
(pag 52)
“Aveva davvero pensato che non lo avrei riconosciuto? Lo riconoscerei anche solo dal tocco, dal profumo; lo riconoscerei anche se fossi cieco, dal modo in cui respira, da come i suoi piedi sterzano la terra. Lo riconoscerei anche nella morte, anche alla fine del mondo”. (pag 137)
“Lui si volta e resta in silenzio. Fisso la sua schiena muta. Imparo a memoria ogni singola piega della sua tunica, ogni fregio di sale asciutto e sabbia appiccicato alla sua pelle.
Quando alla fine parla, la sua voce è stanca, e sconfitta. Neanche lui sa come essere arrabbiato con me. Siamo come legno bagnato che non riesce a prendere fuoco. […]
«Sei un uomo migliore di me». L'inizio della speranza. Ci siamo inferti ferite l'un l'altro, ma non fatali. Briseide sarà salva, Achille si riprenderà e il mio polso guarirà. Ci sarà un momento dopo questo, e poi un altro ancora.
«No» dico. Mi alzo e mi avvicino. Poso la mano sul calore della sua pelle. «Non è vero. Oggi ti eri smarrito. E adesso ti sei ritrovato». Le sue spalle si alzano e si abbassano seguendo un lungo respiro. «Non dire così» dice”. (pag 298)
Stefi
Il mio approccio a questo romanzo è stato carico di diffidenza, come sempre mi capita con i grandi successi editoriali. Ho sempre timore di restare molto delusa. Ma questo non è accaduto con "la canzone di Achille". La trama del libro è estremamente nota, ma la Miller compie un atto molto furbo, sposta il punto di vista facendo diventare Patroclo il narratore della vicenda, è questo che rende il libro indimenticabile a mio parere. Le parole di Patroclo sono estremamente umane e i numerosi personaggi che lui ci descrive sono pieni di sfaccettature. Perciò la trama antica, leggendaria arcinota è presentata in chiave più moderna; seppure molto presenti le idee di Gloria, solennità e di immortalità non invadono ogni pagina. Infatti ho adorato come Patroclo vede Achille e come ci parla di lui, non soffermandosi solo sulla sua proverbiale arroganza e alterigia, che comunque già conosciamo ampiamente, ma scopriamo l'evoluzione del pelide e del suo temperamento, come diventa vittima della sua ira funesta, enormemente orgoglioso e ossessionato dalla Gloria. Ho adorato l'amore così puro e sincero che Patroclo prova per Achille. E allo stesso modo mi hanno molto commosso i sentimenti così intensi e fedeli dell'eroe greco per Patroclo, suo amico, compagno, amante. Durante la lettura ho provato sgomento per la realtà che mi circonda, così scadente e povera di valori, assolutamente non all'altezza delle righe che divoravo. Non sono un'esperta ma se anche la Miller si fosse presa qualche libertà di troppo, non riterrei che questo fosse così grave dato che il risultato è un libro così toccante ed emozionante che mi è rimasto davvero nel cuore.
"Più tardi giaccio nel letto accanto ad Achille. Il suo volto è innocente, levigato dal sonno, dolce come quello di un ragazzino. Amo guardarlo. Lui è questo, sincero e innocente, dispettoso ma senza malizia. Si è smarrito tra le doppiezze di Agamennone e Odisseo, tra le loro menzogne e i giochi di potere. Lo hanno confuso, lo hanno legato a un palo e ora lo torturano. Accarezzo la pelle morbida della sua fronte. Lo slegherei se solo potessi. Se solo lui me lo permettesse."
Utente eliminato
Per chi dice che questo è il miglior romanzo mai letto rispondo che non è assolutamente vero.
E' un bel romanzo? Si. Ma non il migliore. E' un libro decisamente sopravvalutato.
Quando l'ho comprato pensavo di leggere una versione moderna di uno dei miti più conosciuti e invece ho letto una storia d'amore. Una bella storia d'amore, ma non è quello che cercavo in questo libro.
L'inizio molto scorrevole, poi nella seconda parte rallenta un po' e il finale ovviamente super scontato (su cui non ho versato le fatidiche lacrime). tutto sommato si fa leggere.
Patroclo viene descritto come un sottone insicuro e nvece nell'Iliade è una persona generosa e un grande combattente. Achille allo stasso modo è un po' troppo in tutto.
Per concludere, quindi, mito troppo romanzato e tutto l'hype per questo libro non lo capisco.
Irene
Meraviglioso, ti entra dentro e ti cambia. Riempie di emozioni e non ti abbandona per settimane!
lu_libellula
Non penso ci sia molto da dire, è un libro molto famoso. Mi è piaciuto tantissimo e, naturalmente, mi ha fatto piangere tantissimo.
Deborab
5/5 Bellissimo retelling dell'epopea di Achille, raccontata da Patroclo, l'uomo che ama Achille al di là delle sue gesta eroiche. Un punto di vista del tutto inedito dove l'umanità, l'amore, i rapporti non sempre facili con le proprie origini ne fanno da padrone.
Iris_
Che dire di questo libro. È una miscela di avventura, amore, dolore e compassione. Ci sono delle frasi che ti fanno pensare e ti rattristano, ma il finale ti fa provare una sensazione di triste felicità. Ho pianto molto, ma vorrei leggerlo di nuovo come se fosse la prima volta.
rebeccavanzi
Purtroppo non sono riuscita ad apprezzare l’amatissimo “La Canzone di Achille”: mi ha annoiata molto.
marta.m_96
Una guerra sotto un altro punto di vista, un amore che dopo anni è stato riconosciuto tale, da leggere d'un fiato
alicecarrol
Follemente innamorata di questo libro. La guerra di Troia non è solo battaglia, ma anche sentimenti: Achille, Patroclo, Briseide, Agamennone, Odisseo... Ci sono tutti e ognuno con pregi e difetti. Ho capito mote più cose sull'Iliade qui che sui banchi di scuola
sedamarika
<“La gloria è una strana cosa. Alcuni uomini la guadagnano dopo la morte, mentre altri sfumano nell’oblio. Ciò che viene ammirato in un’epoca, viene disprezzato in un’altra.” Odisseo allarga le grandi mani. “Non possiamo dire chi sopravviverà al fuoco della memoria. Chi lo sa?”>
Avete presente ‘L’Iliade’, il poema epico convenzionalmente attribuito a Omero?
Bene: per leggere “La canzone di Achille” dovete tenerlo a mente, ma dimenticarvene allo stesso tempo.
Perché in questo romanzo è stata aggiunta una nota di novità.
Perché in questo romanzo è contenuta una pietra miliare dell’epica greca, rivisitata dolcemente nero su bianco, quasi censurando certe parti.
Perché in questo romanzo, esordio della giovane scrittrice americana Madeline Miller, le vicende legate a Ettore (il migliore tra i guerrieri Troiani), Elena, Paride e Achille (Aristos Achaion, il migliore tra i Greci) non vengono narrate nella maniera in cui si è abituati a leggerle. Il punto di vista adottato risulta totalmente nuovo: è quello di Patroclo, il compagno d’armi del principe Achille. Per essere precisi, quest’ultimo lo nomina suo Therapon - un compagno d’armi legato a un principe da un giuramento di sangue e amore.
Il legame che tra loro si instaurerà verrà contrastato da un susseguirsi di avvenimenti, che spingerà i due ad allontanarsi, ma capiranno sempre come ritrovarsi. Ciò che scaturirà dal rapporto sviluppatosi tra loro, ricco di ammirazione, devozione, rispetto reciproco e amore - in ogni sua forma - alimenterà le azioni più decisive della guerra di Troia, durata più di dieci anni.
Bordijunior
Semplice, appassionante, coinvolgente. Miti, eroi e uomini. Achille visto dagli occhi dell'amore vero: Patroclo. Quel gran cuore di Patroclo.
NYA
[dal libro...]⋆Achille deglutì rumorosamente nella stanza silenziosa. Incontrò gli occhi neri di sua madre. «Quello che dice è vero?» Ciò che restava del suo fuoco era scomparso; adesso non c'era che il marmo. «É vero. Ma c'è di più, e di peggio, che lui non ha detto». Le parole giunsero prive di tono, come se fosse stata una statua a pronunciarle. «Se vai a Troia, non farai ritorno. Morirai giovane, lì.» Il volto di Achille si fece pallido. «É certo?» É questa la prima cosa che domandano i mortali, in preda all'incredulità, allo shock e alla paura. «É certo.» [ TRAMA]--- PATROCLO, principe esiliato per aver accidentalmente ucciso un altro giovane nobile, si trova affidato al Re Peleo, padre di ACHILLE. Inizialmente, l'ammirazione e l'odio che Patroclo prova, si trasforma in una sincera sorpresa quando lo stesso Achille lo scegliere come compagno. Dalla tenerezza dell'infanzia il loro legame diventa sempre più forte e inseparabile, tanto da portare Patroclo a seguirlo fino al monte Pelio, dove Chirone sarà maestro per entrambi e insegnerà a Patrolo l'arte medica. Sarà anche la possibilità per entrambi di liberare i propri sentimenti, protetti da quel luogo, non visibile agli occhi della Dea madre di Achille, il loro amore inizierà a sbocciare. E anche se entrambi cercheranno di sfuggire alla guerra tra GRECI E TROIANI per evitare la morte predetta di Achille, tutti e due si ritroveranno insieme nello stesso campo. ⭐⭐⭐⭐⭐/5. Non è unicamente una storia d'amore, ne un romanzo rosa. Il legame che si crea tra i principi viene sviluppato e intrecciato alla vita quotidiana greca, a modi, usi, tradizioni, a vari eroi e re di quel tempo. I momenti più intimi vengono accennati o descritti attraverso metafore o similitudini, non gli viene concesso troppe pagine, lasciando libero spazio alla propria immaginazione. La fine è davvero toccante, la descrizione del dolore provato e le azioni di Achille, non possono non toccare il cuore, così come le parole di Patroclo.
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