Pet Sematary (11)

Atmosfera dark, ovviamente, per il genio del brivido Stephen King. Iniziato questo libro perché lessi che veniva definito “disturbante”, non posso far altro che confermare. Tematiche profondissime toccate: il dolore, l’importanza di reagire ai nostri demoni, di non concedere loro troppo spazio, il rispetto e la sacralità della morte, il suo timore, le distrazioni che ci imponiamo in vita per non pensarci, la solitudine dei nostri tormenti, le lotte strenue tra ricordi e illusioni…. questo è molto altro. Ritmo leggermente altalenate, ma comunque godibilissimo.

Non sono riuscita a finirlo per la paura, quindi direi che è scritto benissimo! :'

Questo è il mio "anno dei recuperi di King", ma questo libro è sicuramente il più debole di quelli che ho letto e, in molti casi, amato. Forse questo giudizio è dovuto anche al fatto che, dopo aver visto il recente adattamento cinematografico con il mio ragazzo ( una trashata imbarazzante), avevo tutta la storia in mente e non sono riuscita a godermi la lettura appieno. Per 3/4 il libro è molto lento, e le parti interessanti, a parer mio, sono quelle che non riguardano la famiglia Creed (la storia di Zelda in particolare). L'ultimo quarto di libro è sicuramente il più dinamico e quello che mi ha catapultato nella solita atmosfera kinghiana da "non posso staccarmi da queste pagine", ma il finale, decisamente troppo aperto, mi ha lasciata insoddisfatta e piena di domanda (soprattutto sulla sorte di Ellie). La componente paranormale del libro era carina ma nulla di più. A differenza di tutti gli altri libri che ho letto dell'autore, questo è sicuramente quello dove meno ho sentito la caratterizzazione dei personaggi, e la cosa ha intaccato parecchio la mia valutazione. Il personaggio che mi è piaciuto di più è sicuramente Jud. Davvero un gran peccato, mi aspettavo decisamente di più.