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Narrativa biografica/autobiografica Yoga (filosofia) Affrontare la depressione e altri disturbi dell’umore
Editore: Adelphi
Anno: 2021
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Pagine: 312 Pagine
Isbn 13: 9788845935756
La vita che Emmanuel Carrère racconta, questa volta, è proprio la sua: trascorsa, in gran parte, a combattere contro quella che gli antichi chiamavano melanconia. C'è stato un momento in cui lo scrittore credeva di aver sconfitto i suoi demoni, di aver raggiunto «uno stato di meraviglia e serenità»; allora ha deciso di buttare giù un libretto «arguto e accattivante» sulle discipline che pratica da anni: lo yoga, la meditazione, il tai chi. Solo che quei demoni erano ancora in agguato, e quando meno se l'aspettava gli sono piombati addosso: e non sono bastati i farmaci, ci sono volute quattordici sedute di elettroshock per farlo uscire da quello che era stato diagnosticato come «disturbo bipolare di tipo II». Questo non è dunque il libretto «arguto e accattivante» sullo yoga che Carrère intendeva offrirci: è molto di più. Vi si parla, certo, di che cos'è lo yoga e di come lo si pratica, e di un seminario di meditazione Vipassana che non era consentito abbandonare, e che lui abbandona senza esitazioni dopo aver appreso la morte di un amico nell'attentato a «Charlie Hebdo»; ma anche di una relazione erotica intensissima e dei mesi terribili trascorsi al Sainte-Anne, l'ospedale psichiatrico di Parigi; del sorriso di Martha Argerich mentre suona la polacca Eroica di Chopin e di un soggiorno a Leros insieme ad alcuni ragazzi fuggiti dall'Afghanistan; di un'americana la cui sorella schizofrenica è scomparsa nel nulla e di come lui abbia smesso di battere a macchina con un solo dito – per finire, del suo lento ritorno alla vita, alla scrittura, all'amore. Ancora una volta Emmanuel Carrère riesce ad ammaliarci, con la «favolosa fluidità» della sua prosa («Le Monde») e con quel tono amichevole, quasi fraterno, che è soltanto suo, di raccontarsi quasi che si rivolgesse, personalmente, a ciascuno dei suoi lettori.
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Recensioni
Lìa B.
Il mio primo Carrère, la prima big crush di quella che penso sarà una love story bella intensa tra me e lui.
Yoga avrebbe voluto essere un testo sullo yoga e sulla meditazione ma se c'è qualcosa che Carrère sa meglio di molti altri, è che nella vita anche i migliori piani possono prendere strane pieghe. Tu credevi di essere depresso, e poi eri solamente bipolare. Tu credevi di stare bene, e poi eri solamente in fase maniacale. Tu credevi di sapere cos'è la meditazione, e poi scopri che ne conoscevi solamente una forma. Ed è legittimo chiedersi il perché salute mentale e meditazione coesistano così strettamente nello stesso libro, un po' come è giusto chiedersi il perché di quel finale così romanzesco che ti fa quasi dire “Ehm, signor Carrère, si è un attimo distratto e la situa le è sfuggita di mano? Stavamo parlando dei suoi crolli psicotici e del tai chi". E niente, che libro.
Amato, tanto.
Ho così tanta voglia di leggere ancora le sue parole, e al tempo stesso sono terrorizzata dall'idea che nulla possa essermi familiare allo stesso modo.
Linda
Uno dei libri più belli che abbia mai letto. Di una limpidezza sconvolgente. Quello che avrei voluto leggere da tempo. Quel piccolo miracolo che è leggere sulle pagine le parole che stavi cercando per esprimere un concetto, un dolore, una sensazione, un ricordo.
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